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Il segmento testuale Il VII è stato riconosciuto sulle nostre fonti cartacee. Questo tipo di spoglio lessicografico, registrazione dell'uso storicamente determinatosi a prescindere dall'eventuale successivo commento di indirizzo normatore, esegue il riconoscimento di ciò che stimiamo come significativo, sulla sola analisi dei segmenti testuali tra loro, senza obbligatoriamente avvalersi di vocabolarii precedentemente costituiti.
Nell'intera base dati, stimato come nome o segmento proprio è riscontrabile in 54Entità Multimediali , di cui in selezione 10 (Corpus autorizzato per utente: Spider generico. Modalità in atto filtro S.M.O.G.: CORPUS OGGETTO). Di seguito saranno mostrati i brani trascritti: da ciascun brano è possibile accedere all'oggetto integrale corrispondente. (provare ricerca full-text - campo «cerca» oppure campo «trascrizione» in ricerca avanzata - per eventuali ulteriori Entità Multimediali)


da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol I (A-C), p. 598

Brano: [...]nza la partecipazione di Lenin (scomparso il 21 gennaio). Al centro dei dibattiti vide il tema della parziale stabilizzazione del capitalismo e quello della bolscevizzazione dei partiti comunisti. Vi furono presenti i delegati dei partiti di 49 paesi.

Al VI Congresso (17.71.9.1928), presenti i delegati dèi partiti di 55 paesi, il Comintern adottò il suo primo programma e affrontò i temi del pericolo di guerra e della rivoluzione coloniale.

Il VII Congresso (25.725.8.1935), presenti i delegati di 65 dei 76 partiti aderenti all’Internazionale, segnò una importante svolta nella politica del comuniSmo internazionale: nei loro rapporti, Dimitrov e Togliatti tracciarono infatti le linee della politica dei fronti popolari e dell’unità con le altre forze politiche contro il fascismo e la guerra. Il VII fu l’ultimo Congresso del Comintern. Otto anni più tardi (15 maggio 1943), partendo dalla considerazione che il movimento comunista aveva raggiunto un alto grado di maturità e che la nuova situazione mondiale esigeva la capacità autonoma dei singoli partiti nell’af

frontare i problemi dei rispettivi paesi, il Comitato esecutivo riconosceva esaurito il compito della direzione mondiale accentrata di tutto il movimento comunista e dichiarava sciolto il Comintern.

I dirigenti

Segretari del Comintern furono, in ordine: G. Zinoviev, dal I al V Congresso indiuso; N. Bucharin, succeduto a Zi[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol VI (T-Z e appendice), p. 74

Brano: [...]uso temporaneamente dal più stretto gruppo dirigente e assegnato al lavoro tra gli emigrati. L’aggressività del nazismo e la mi

naccia fascista che stava ormai profilandosi anche in Francia (v.) provocò in quest’ultimo paese un significativo risveglio delle forze democratiche, inducendo ben presto l’Internazionale a rivedere anche la teoria del “socialfascismo” e ad appoggiare la nascita di fronti antifascisti unitari (v. Fronte popolare).

Il VII Congresso dell'Internazionale

In questa nuova fase, certo la più congeniale alla sua complessa personalità politica, Togliatti emerse tra i massimi dirigenti del movimento comunista internazionale. Chiamato a Mosca alla fine di agosto del 1934, grazie alla sua posizione di capo del P.C. d’l.t alla sua comprovata fedeltà alle direttive del Partito bolscevico, ai buoni rapporti personali che aveva con Bucharin (tornato a essere influente) e infine allottimo legame che aveva stabilito con il nuovo segretario dell’lnternazionale Georgi Dimitrov (v.), Togliatti venne designato membro della Segr[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol V (R-S), p. 660

Brano: [...]le e di tutti gli oppressi, il nostro caloroso saluto [...]. I nostri eroici combattenti in Germania, in Cina, in Giappone, in Spagna, in Polonia, in Italia e negli altri paesi conducono le masse alla lotta con il tuo nome nel cuore, compagno Stalin [...]. Tu, compagno Stalin, hai difeso la dottrina marxistaleninista sviluppandola nelle condizioni della nuova epoca della rivoluzione mondiale, che passerà alla storia come l’epoca di Stalin [...]. Il VII Congresso mondiale deirinternazionale comunista garantisce a Te, compagno Stalin, in nome dei sessantacinque partiti comunisti, che i comunisti sempre e dovunque manterranno fede al grande, invincibile vessillo di Marx, Engels, Lenin e Stalin. Sotto questa bandiera il comuniSmo trionferà in tutto il mondo ». (Dal Verbale del VII Congresso Mondiale dell’Internazionale Comunista, Mosca, 25 luglio20 agosto 1935, 2 voli., ristampa, Erlangen, 1974).

La storia degli anni successivi purtroppo avrebbe dimostrato il valore di simili affermazioni. Nondimeno nel 1949 lo stesso Togliatti, in occasione[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol III (H-M), p. 82

Brano: [...] « socialfascismo ». Di questa nuova posizione si ebbero subito echi negli altri partiti, dove l’esigenza unitaria diveniva sempre più pressante. Nella sessione del Comitato centrale del Partito comunista italiano, nel febbraiomarzo 1935, Luigi Longo svolse una relazione tutta incentrata sulla necessità di creare le condizioni per un fronte popolare in Italia, al fine di conquistare alleati nella lotta della classe operaia contro il fascismo.

Il VII Congresso dell’lntemazionaIe, che si tenne dal luglio all’agosto 1935 a Mosca, ebbe per il movimento operaio un’importanza storica. In quel momento l’Internazionale contava 76 partiti comunisti e vari altri gruppi aderenti. Nelle sue file militavano 3.141.000 comunisti,

785.000 dei quali operavano nei paesi capitalistici. Solo 26 delle organizzazioni aderenti godevano, nei rispettivi paesi, della legalità; le

altre 50 erano clandestine e soggette a dure persecuzioni da parte di governi fascisti e reazionari. Ai lavori del Congresso parteciparono 510 delegati, rappresentanti 57 partiti c[...]

[...]li il potere è ancora nelle mani dei capitalisti. Possiamo includervi le masse dei lavoratori socialdemocratici e le grandi masse dei pacifisti, dei cattolici, delle donne, della gioventù, delle minoranze nazionali minacciate e le loro organizzazioni. Possiamo includere nelle file di questo fronte persino quei giovani borghesi che in questo momento sono interessati al mantenimento della pace ».

La Segreteria della Terza Internazionale durante il VII Congresso. In piedi, da sinistra: Kuusinen, Gottwald, Pieck, Manuilskij. Seduti: Dimitrov, Togliatti, Frazion, Van Min

82



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol II (D-G), p. 449

Brano: [...]creazione del fronte unico, la realizzazione dell’unità d’azione degli operai in ogni luogo di lavoro, in ogni provincia, in ogni regione, in ogni paese, in tutto il mondo. L'unità d’azione del proletariato su scala nazionale e internazionale: ecco l’arma possente che dà alla classe operaia non solo la capacità di difendersi vittoriosamente, ma anche di passare con successo alla controffensiva contro il fascismo, contro il nemico di classe ».

Il VII Congresso insistette in particolar modo sulla necessità di abbandonare preclusioni settarie, schemi invecchiati e risoluzioni superate nei confronti della socialdemocrazia.

Noi comunisti siamo un partito di classe, siamo un partito proletario — affermò Dimitrov nel discorso conclusivo —, ma come avanguardia del proletariato siamo pronti a organizzare azioni comuni del proletariato e delle classi lavoratrici interessate alla lotta contro il fascismo.

Noi comunisti siamo un partito rivoluzionario, ma siamo pronti all’azione comune con gli altri partiti che lottano contro il fascismo.

[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol II (D-G), p. 448

Brano: [...]oseguire dell'offensiva fascista in Europa, dal nonintervento in Spagna, dalla politica di capitolazione di Monaco. Ma il Fronte popolare impedì l'avanzata del fascismo in Francia e l’arrestò in altri paesi. Fin dal suo VII Congresso (1935) l'Internazionale Comunista sostenne la tattica del Fronte popolare, additando quello francese come un buon esempio di lotta contro il fascismo (v. internazionale, Terza).

Il giudizio dell’Internazionale

Il VII Congresso dell’I.C., partendo dall’esperienza francese e dalla vittoria nazista in Germania, non si limitò a indicare la principale responsabilità nella tattica capitolarda e scissionista della socialdemocrazia, ma riesaminò in senso autocritico la sua tattica precedente e indicò a tutto il movimento operaio la costituzione del Fronte popolare come mezzo per impedire l’avanzata del fascismo e assicurare il successo della lotta del proletariato, nell’alleanza con i contadini lavoratori e con le masse fondamentali della piccola borghesia urbana.

« Ciò che è fondamentale, che ha un’importanza[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol II (D-G), p. 96

Brano: [...]one doganale con la Jugoslavia di Tito, come primo passo in tale direzione. Quando l'Unione Sovietica manifestò il proprio dissenso, l’accordo fu annullato. « Non esiste bulgaro sano di mente — affermò allora Dimitrov — che ami la sua patria e che non sia convinto che una sincera amicizia con l’Unione Sovietica è non meno necessaria per l’indipendenza nazionale e il progresso della Bulgaria del sole e dell'aria per qualsiasi essere vivente ».

Il VII Congresso dell'I.C.

Tra le due guerre Dimitrov diede un grande contributo, anche teorico, alla lotta contro il fascismo sul piano internazionale. Le sue principali proposizioni politiche a questo riguardo sono compendiate nelle tesi presentate al VII Congresso delNnternazionale comunista, nel suo rapporto (« La classe operaia contro il fascismo »), nel suo intervento (« L’unità della classe operaia contro il fascismo ») e nel discorso conclusivo (« Gli uomini che governano oggi nei paesi capitalistici sono uomini che passano: il vero padrone del mondo è il proletariato »). Il Congresso si [...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol I (A-C), p. 58

Brano: [...] distrutte; il giovane Enrico Battistini fu ucciso e un centinaio di persone, compreso il parroco Don Ottaviò, furono catturate dai tedeschi. Questi, per snidare i partigiani, incendiarono i boschi con i lanciafiamme, ma i partigiani, tempestivamente avvertiti, sfuggirono all’accerchiamento. Dei civili catturati, una parte fu avviata al lavoro obbligatorio sul fronte di Cassino, altri vennero incarcerati a Viterbo, e alcuni finirono fucilati.

Il VII Distaccamento

II movimento partigiano riuscì nel frattempo a organizzarsi nella zona e, non lungi dalla vetta dell’Amiata che costituiva, lungo la direttrice da Roma verso il nord, una delle maggiori posizioni strategiche — e un avanzato bastione dove i tedeschi in ritirata si proponevano di arrestare la marcia degli Alleati — si insediò il nucleo da cui sarebbe sorto il VII Distaccamento « Ovidio Sabatini », uno dei più efficienti e combattivi della Divisione d’assalto Garibaldi « Spartaco Lavagnini » (operante più a nord, soprattutto nella Montagnola senese). Originariamente composto di pochi uomini, per la maggior parte minatori abbadenghi, vecchi combattenti e giovani reclute dell’antifascismo al comando di Mauro Capecchi (Faro), nel maggio 1944 il gruppo si rafforzò numericamente e si organizzò, fino a raggiungere un buon inquadramento e una notevole effi

cienza militare — fu probabilmente la prima formazione partigiana, risalendo verso il nord, organizza[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol VI (T-Z e appendice), p. 224

Brano: [...] 100.000 volontari entrarono nelle file dell’Armata Rossa nella sola Mosca e Pietrogrado. L’avanzata delle truppe austrotedesche fu bloccata e Pietrogrado fu salvata dall’occupazione. Allora i tedeschi proposero nuove onerose condizioni, fra cui il pagamento di 6 miliardi di marchi di contribuzioni e la non ingerenza del governo sovietico nelle faccende dell'Ucraina. A questo punto Lenin ottenne l’assenso del Comitato centrale a firmare la pace. Il VII Congresso del partito, convocato il 68.3.1918, a grande maggioranza approvò la tattica di Lenin. Il 14 marzo il IV Congresso straordinario dei soviet, svoltosi a Mosca, ratificava il trattato di pace con la Germania. Nella stessa occasione fu deciso di trasferire la capitale da Pietrogrado a Mosca. Se la frattura apertasi aH’interno del Partito bolscevico sul problema della pace o della guerra rivoluzionaria potè in qualche modo essere sanata, non era altrettanto

Trotzkij durante la guerra civile

possibile porre rimedio allo scontro sociale in atto fra classe operaia e contadini poveri [...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol VI (T-Z e appendice), p. 549

Brano: [...]hiusure e il settarismo di sinistra (equiparato al trotzkismo), nonché le illusioni rivoluzionarie che avevano ispirato la “svolta” precedente, per condurre invece una larga azione unitaria sul terreno democraticoparlamentare. Ciò presupponeva un'alleanza anzitutto con i socialisti (non più considerati, pertanto, « socialfascisti »), poi con i giellisti, i cattolici, i liberali, insomma con tutte le forze disposte a unirsi contro il fascismo.

Il VII Congresso deH'Internazionale (luglio 1935) confermò definitivamente tale orientamento già emerso nel XIII Plenum (dicembre 1933) e collaudato in Francia con il successo del Fronte popolare (v.). Alla testa della F.G.C.I. in questa nuova fase fu posto come segretario Agostino Novella e, quando l’anno successivo questi fu chiamato a lavorare presso il K.I.M., gli subentrò Celeste Negarviìle (v.). Per tradurre la nuova linea politica nella situazione interna italiana dominata dal totalitarismo fascista, bisognava stabilire un contatto con la gioventù irreggimentata nelle organizza

zioni param[...]


Grazie ad un complesso algoritmo ideato in anni di riflessione epistemologica, scientifica e tecnica, dal termine Il VII, nel sottoinsieme prescelto del corpus autorizzato è possible visualizzare il seguente gramma di relazioni strutturali (ma in ciroscrivibili corpora storicamente determinati: non ce ne voglia l'autore dell'edizione critica del CLG di Saussure se azzardiamo per lo strumento un orizzonte ad uso semantico verso uno storicismo μετ´ἐπιστήμης...). I termini sono ordinati secondo somma della distanza con il termine prescelto e secondo peculiarità del termine, diagnosticando una basilare mappa delle associazioni di idee (associazione di ciò che l'algoritmo isola come segmenti - fissi se frequenti - di sintagmi stimabili come nomi) di una data cultura (in questa sede intesa riduttivamente come corpus di testi storicamente determinabili); nei prossimi mesi saranno sviluppati strumenti di comparazione booleana di insiemi di corpora circoscrivibili; applicazioni sul complessivo linguaggio storico naturale saranno altresì possibili.
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